Il meteo dice che quest’anno la primavera tarderà.

Avevo messo delle viole sul mio balcone, le ho raccolte gelate. Sono tornate nuvole e un vento pungente nel mio giorno libero, tra un caffè con moviola e la voglia di vivere di una lumaca ho provato ad assolvere tutti i doveri del lunedì.

Avevo smesso le coperte pesanti, appeso al chiodo il plaid, tirato fuori camicette fiorite e svolazzanti. Troppo presto.

Esco per riprendere aria dal naso senza troppi microdrammi e cerco una parrucchiera nel suo giorno libero per lasciarmi massaggiare la testa da un’estranea che non ne conosce l’ipofisi.

Tagliatemi i capelli. Tagliatele la testa!!!

Intanto mi rifugio in bicchieri di vino bevuti troppo in fretta e senza senso di colpa, ascolto le pene altrui cercando di sorridere il meno possibile a tutti gli aneddoti su gli ex che mi vengono vomitati addosso accompagnati da patatine in sacchetto.

Io da quando non ti vedo, ti vedo comunque, ma ho messo ordine in casa e nei miei organi vitali, anche il mio ipotalamo ha ripreso a funzionare. Basta però la vista di uno spazzolino nuovo per compiere un giro completo su me stessa e mettere in discussione tutto, pure il latte nel caffè.

Ma è il mio giorno libero e ho trovato una parrucchiera per farmi coccolare.

Vado a tagliarmi i capelli, i pensieri, la testa.

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