Caro amore, non uccidermi!


Continuo a fissare una vecchia foto, che ci ritrae insieme mano nella mano. Eravamo così giovani, raggianti, spensierati, incoscienti, eravamo innamorati. Ci sentivamo invincibili, inseparabili, più forti di tutte le nostre contraddizioni, dei nostri caratteri diversi. Ci abbiamo creduto, anche noi, a quel sogno d‘amore eterno. Sembra incredibile dirlo adesso, ma siamo stati felici tu ed io.

Ci siamo amati tanto. Tu eri la mia roccia, il mio rifugio, la mia difesa da tutti i mali del mondo. Mi facevi sentire protetta. Io ho amato tutto di te, anche le tue fragilità. Ti ho amato come solo una donna può amare: completamente. Sono stata la tua sposa, la tua compagna, la tua amante, la tua complice, la tua migliore amica, tua madre. Ti ho difeso con tutti, soprattutto con me stessa, quando le tue carezze cominciavano a lasciarmi i lividi.

Giustificavo ogni tuo gesto incomprensibile, aspettando di ritrovare nei tuoi occhi l’allegria e quella struggente tenerezza che mi avevano fatto innamorare follemente di te.
Quante volte sei tornato da me. Quante volte sei tornato in te. E tutte le volte, pentito, mi stringevi forte tra le tue braccia, mi rassicuravi che non mi avresti fatto più male e io ti credevo. Disperatamente ti credevo e ti perdonavo. Io ero tua, ti appartenevo da sempre. Tu eri mio da sempre. Questo ci ha fottuti, amore mio.

Ci hanno imbrogliato, ci hanno ingannato. Ci hanno raccontato fiabe a lieto fine e noi abbiamo voluto crederci, ci siamo ubriacati di poesie e di canzoni, e ci siamo giurati che fosse per sempre. Che non sarebbe stato tutto perfetto lo sapevamo, ma nessuno ci ha detto la verità: l’amore si trasforma, l’amore non basta, può anche finire l’amore.

Io l’ho capito quando le tue mani, che prima desideravo, cominciavano a farmi paura, quando il tuo corpo su di me cominciava ad essermi estraneo, quando ti guardavo e vedevo in te uno sconosciuto, quando mi guardavi e non mi vedevi più.

Quel sogno d‘amore eterno si frantumava come le mie ossa sotto i colpi delle tue mani impietose.

Ascoltami. Non credere al ritornello che non puoi vivere senza di me. Siamo solo impreparati ora e non sappiamo come affrontare il nostro fallimento. Non ti fissare, amore, e non stupirti se ti chiamo amore, perché tu sei e resti incancellabile. Nessuno potrà sostituirti e, se accadrà, sarà un’altra storia, diversa dalla nostra.

Potrei dirti che è colpa tua, che avresti potuto pensarci prima, ma non posso farlo, perché entrambi abbiamo sbagliato. Tu mortificavi il mio corpo e la mia anima e io pensavo di meritare i tuoi pugni. Eravamo malati di noi.

Lasciami andare adesso. Lascia che da invisibile, diventi almeno trasparente. Lasciami riprendere i contorni di quello che ero, di quello che sono adesso e di quello che potrò essere domani. Lasciami alla mia dignità ritrovata. Regaliamoci un po’ di vita ancora, il diritto di ricominciare, regaliamoci la libertà. Ti prego, ascoltami, almeno questa volta, perché potrebbe essere l’ultima.

Se mi hai amato davvero e mi ami ancora come dici, caro amore, non uccidermi!

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