Prometheus, il regista Daniele Salvo: “Il teatro è una cosa terribilmente seria”


Videointervista al regista Daniele Salvo a cura di Monica Bevelacqua

Per fare teatro bisogna lavorare tantissimi anni, studiare tantissimo. Il teatro è una cosa scientifica, è artigianato. È qualcosa di terribilmente serio!

Il 18 agosto è stato inaugurato il Teatro Villa Greca di Gela. Nell’incantevole scenario del nuovo Teatro, che si affaccia sul mare, è andata in scena una delle più intense e solenni tragedie di Eschilo, Prometheus, per la regia di Daniele Salvo.

Prometeo «è una tragedia di spazi infiniti e di tempi divini» ed è in queste categorie assolute che il regista Daniele Salvo riesce a muoversi con indiscussa maestria.

Il suo Prometheus ha incatenato le coscienze degli spettatori, li ha trascinati nel remoto tempo del mito e li ha proiettati nel futuro, costringendoli a prendere consapevolezza del presente che appare perennemente e tragicamente statico.

Ancora una volta Prometeo fa dono del sacro fuoco agli uomini, rubandolo agli dei. Ancora una volta si piange di gratitudine per un atto d’amore estremo, che per esser tale ha bisogno del sacrificio della vita stessa.

Una lezione alta, immensa, eroica. Un esempio impraticabile in questi tempi tristi e indolenti, ma necessario perché bisogna creare una scintilla prima di poter accendere il fuoco.

Daniele Salvo è una garanzia. È un uomo che vive di teatro e per il teatro. È un artista che elabora profondamente gli elementi tragici e li traduce rendendoli accessibili allo spettatore, pur rimanendo fedele all’originale.

Non si perde in banali sperimentazioni atte ad attualizzare l’opera. Il nostro sa che il messaggio tragico che proviene dal teatro classico e da quello shakespeariano è eterno.

Ho avuto modo di apprezzare Daniele Salvo, anni fa, assistendo alla rappresentazione di Edipo Re di Sofocle a Siracusa. La perfezione della messa in scena mi ha letteralmente folgorata. Raramente ho provato una tale vertigine a teatro.

Memore di queste sensazioni e armata di cellulare, ho provato a raggiungere il regista presso il Teatro Villa Greca, durante le prove del suo Prometheus, sperando di incontrarlo.

Tante le cose che ci siamo dette, su cui ci siamo confrontati, molte delle quali sono nella videointervista, che, nonostante il leggero disturbo del vento, merita di essere ascoltata.

È stata una chiacchierata importante con un “artigiano” del teatro, con un professionista serio, con un Maestro.

Daniele Salvo

Si diploma alla scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Luca Ronconi.

Partecipa come attore e collaboratore alla regia alla maggior parte degli spettacoli firmati da Ronconi. Si perfeziona alla Royal Shakespeare Company di Stratford Upon Avon e alla Scuola del Teatro di Roma con Luca Ronconi e Mario Martone.

Collabora a lungo con Micha Van Hoecke, come attore e danzatore. Ma la passione per la regia diviene sempre più preponderante e il suo ricchissimo percorso di regista lo vede affrontare, tra gli altri autori, Shakespeare, i classici greci e autori contemporanei come Edward Bond, Anita Desai, Amos Oz, Paul Auster, Nadine Gordimer, Mario Rigoni Stern, Antonio Tarantino.

Per il Globe Theatre di Roma diretto da Gigi Proietti, realizza in ordine: Giulio Cesare (premio Villarosa 2007), Re Lear con Ugo Pagliai, Otello, La Tempesta con Giorgio Albertazzi, di nuovo Giulio Cesare ancora con Giorgio Albertazzi (con cui collabora in diverse occasioni), Macbeth e ancora La Tempesta con Ugo Pagliai.

Sul versante dei classici dirige: Aiace, Edipo a Colono (Premio Golden Graal 2012 come migliore regia), Edipo Re, Coefore / Eumenidi tutti al Teatro Greco di Siracusa.

Nel 2016 realizza il progetto “Dionysus – il Dio nato due volte” da “Baccanti” di Euripide, spettacolo co-prodotto dal Teatro di Stato di Costanza (Romania) e dal Teatro Vascello di Roma (Premio “Festival Internazionale di Baia Mare – Romania”).

Per il teatro Off/Off di Roma realizza “Edith Piaf – Le petite rossignol ne chante plus” prodotto da Bis Tremila. Dall’autunno 2017 è il direttore artistico della Milleluci Entertainment, società di produzione teatrale attiva su tutto il territorio nazionale.

Nel 2017 dirige “I sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello per il Teatro Ghione di Roma e la versione scenica di “Il vecchio e il mare” di E. Hemingway per il CTB di Brescia.

Nel 2018 realizza una fortunata versione scenica di “Se questo è un uomo” di Primo Levi e la ripresa della regia di Luca Ronconi di “Medea” di Euripide, con Franco Branciaroli, coprodotta dal Piccolo

Teatro di Milano, Ctb di Brescia e Teatro de Gli Incamminati. A seguire dirige “La chiamavano Mimì” di Melania Giglio, al Teatro Off Off diretto da Silvano Spada, spettacolo sulla vita di Mia Martini prodotto da “Cardellino” di Silvio Orlando.

Nel 2018 dirige “Dopo la prova” di Ingmar Bergman, con Ugo Pagliai e Manuela Kustermann, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, produzione La Fabbrica dell’Attore / Milleluci Entertainment / Festival dei Due Mondi di Spoleto. Ancora nel 2018 dirige Andrea Giordana e Galatea Ranzi in “Le ultime lune” di Furio Bordon per il Centro Teatrale Meridionale (ora in tour).

Nei suoi lavori ha diretto, tra gli altri: Giorgio Albertazzi, Ugo Pagliai, Umberto Orsini, Luca Zingaretti, Piera Degli Esposti, Franco Branciaroli, Paola Cortellesi, Massimo Venturiello, Annamaria Guarnieri, Elisabetta Pozzi, Manuela Kustermann, Paola Gassman, Monica Guerritore, Massimo Popolizio, Andrea Giordana, Francesco Scianna, Daniele Pecci, Laura Marinoni, Maurizio Donadoni, Luca Lazzareschi, Giuseppe Cederna, Maddalena Crippa, Omero Antonutti, Mauro Avogadro, Marius Bodochi. Ha collaborato con artisti quali Andrei Konchalovskij, Jacques Lassalle, Luca Ronconi, Jean Pierre Vincent, Micha Van Hoecke, Marco Tullio Giordana.

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