Le Pietre e le Stelle: una riflessione esoterica di Marinella Fiume sul valore ancestrale delle Pietre e l’energia della luce cosmica delle stelle
Le Pietre
Le pietre si trovano in ogni luogo e per questo siamo spesso portati a scansarle con un calcio se le incontriamo nel nostro cammino, a darle per scontate, a non soffermarci sul loro significato.
Ma gli esoterici scrittori, i poeti d’ogni tempo e luogo, i saggi sanno che le pietre sono simbolo del tempo, del passare del tempo e, per l’essere umano, della longevità, e che la pietra, il risultato di processi affascinanti, lenti e inesorabili, è la prima forma della vita.
Potenza simbolica
Fin dall’antichità la sua potenza simbolica è stata tale da rappresentare il simbolo del Cosmo intero, l’epifania della Divinità, il corpo vivente della Madre Terra. Così, in India il Cromlech simboleggia il grembo fecondo della Terra come il Menhir rappresenta il principio fecondante del maschile. Nella civiltà greco-romana Cibele era una pietra conica.
Singole, le pietre rappresentano il punto fermo da cui partire per un viaggio alla ricerca del Paradiso, di un tesoro, del Sé. Ed Ermes è il Dio che guida al viaggio.
Esse sono il simbolo della gravità intesa come forza attrattiva verso il centro della terra e, per questo, anche verso il nostro centro interiore. Poste su una sorgente, sono simboli delle prove da superare per attingere la Conoscenza.
Come cumuli che si ergono solitari simboleggiano l’Axis Mundi. Nell’Islam alla Mecca si venera una pietra nera, nel mondo cristiano Pietro è la Chiesa; per gli Ebrei la pietra angolare del Tempio è centro e sostegno del mondo.
E per gli alchimisti rinascimentali essa rappresenta la perfezione del Sé liberato, integro nella sua unità spirituale, mentale, morale.
Le pietre: Eternità ed energia
Le pietre sono praticamente eterne e saranno qui anche quando il genere umano non ci sarà più, e se tutto è energia e l’energia non si distrugge ma si trasforma, attraverso di esse potremo recuperare la memoria antica di ancestrali accadimenti.
Sisifo venne condannato a spingere una roccia enorme su per una salita per vederla rotolare giù ogni volta, metafora delle nostre azioni che generano sempre conseguenze inevitabili; poiché Sisifo venne punito per la sua folle abitudine di mentire, il mito ci ricorda la necessità di cambiare modo di pensare, abitudini fisse, rimprovera la mancanza di elasticità nel cammino verso la conoscenza.
In alcune società iniziatiche tradizionali, la metafora della pietra è assimilata all’iniziato; il lavoro massonico di squadratura e di levigatura della pietra grezza corrisponde al lavoro su sé stesso che il massone compie per passare dallo stato informe, incosciente e passivo del profano a quello formato, regolato e creativo del libero muratore.
Come la pietra grezza, instabile, disarmonica, è inadatta alla edificazione della cattedrale, così solo la pietra regolare e levigata può contribuire all’edificazione del Tempio interiore.
Le Stelle
Gli scrittori, i poeti e gli innamorati, come gli archeoastronomi, guardano le stelle, ne sono ammaliati, non riescono a resistere alla fascinazione del loro richiamo.
In tutte le religioni, presso tutti i popoli, la stella è un simbolo legato al cielo, all’immensità del firmamento, ma soprattutto alla spiritualità, alla dimensione sovrumana, all’Universo: un punto di riferimento, una fonte inesauribile di meditazione, una guida, un principio luminoso intellettivo partecipante della vita universale e quindi fonte inesausta di vitalità, un faro proiettato nel profondo dell’inconscio.
Le stelle: aforismi e pensieri sulla luce
È luce che rivela, manifesta, suscita la visione fisica, Luce che trasforma, che si oppone all’opacità, all’ombra e per ciò simbolo di manifestazione, di epifania, di contatto col sacro, di purificazione, apertura verso un altrove, porta sull’invisibile.
L’essere umano nel corso della sua esistenza non fa che cercare la propria buona stella, ne segue la luce per non brancolare nel buio, perché in realtà cerca la luce che è dentro di sé:
“Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”
Aforisma di Kant
A volte, nella vita capita di perdere il Sole, è terribilmente doloroso, ma il poeta indiano Rabindranath Tagore saggiamente ci ricorda:
“Non piangete mai per aver perso il sole, le lacrime v’impedirebbero di vedere le stelle”.
poeta indiano Rabindranath Tagore
Le pietre e le stelle: Tu guarderai…
E, forse, guardare le stelle è l’unico modo per esorcizzare la morte, per consolarci dei nostri affetti perduti, per credere che c’è un luogo dove vivono ancora, per sorridere del nostro dolore:
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!
E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico.
Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere… E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.
Allora tu dirai: “Sì, le stelle mi fanno sempre ridere!” e ti crederanno pazzo. “T’avrò fatto un brutto scherzo… Sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…”.
Antoine de Saint-Exupéry
Le pietre e le stelle muse ispiratrici del pensiero umano.