Vado perché … torno!


Vado perché posso tornare, perché so di poter tornare, perché devo tornare.

Non resto perché non posso restare ,perché se rimango non posso assaporare l’amarezza dell’allontanamento e la dolcezza del ritorno.

Vado, perché maledettamente sono radicata a te e maledettamente devo sradicarmi , non per piantare radici altrove,ma perché tu possa piangere la mia assenza.

Non sono sempre io che devo piangere per te.

A volte è l’albero che piange perché vede cadere via i frutti che lo abbelliscono .

Piangi, terra natia maledetta, di maledetta bellezza, della quale ci nutri e non ci sazi ,ma ci denudi e ci abbandoni perché sai che noi non ti lasciamo.

Maledetta dannata terra , che di fuoco ti vesti e di fuoco ci bruci l’ anima .

Dannata isola ,circondata dal mare eppure assetata e incessantemente famelica, che divori i tuoi figli per nutrirti del loro sangue che è tuo!

Terra, isola, porto, oasi ..struggente bellezza che seduci e abbandoni ,come una donna senza Dio, ebbra dei suoi istinti primordiali, fumanti, fiammanti ,come bocche di uccellini appena nati.

Di chi sei?

A chi appartieni?

Sei libera eppure posseduta, posseduta eppure selvaggia, selvaggia eppure schiava, schiava eppure schiavizzi e assoggetti a te chi ti ama.

Ecco, parto, ma torno, perché ti amo terra mia!

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