XX “Timone d’argento” di Gela


Un elegante e raffinato Club Nautico, allestito a festa per l’occasione, ha salutato la XX edizione del Premio “Timone d’argento” di Gela. Il riconoscimento, a carattere biennale, oome per capacità, tenacia, competenza, dando lustro all’Isola che si conferma quindi terra di talenti, passione, impegno, generosità.​

I Premi

Il XX Timone d’argento – nato nel 1975 – è stato consegnato nel corso della serata di gala, a Paolo Di Stefano, scrittore, inviato speciale del “Corriere della Sera”, per il suo ultimo romanzo “Sekù non ha paura” (ed. Solferino) e per il complesso della sua ricca e pluri-premiata attività letteraria.

“La comunicazione oggi preoccupa, è quindi necessario ricercare sempre fonti serie e autorevoli”, così in un passaggio della sua premiazione.

Sul palco anche Pino Cuttaia, chef pluristellato di Licata che ha definito il cuoco un “ambasciatore che mette nel piatto una filiera, il custode del sapere e del sapore”.

Ed ancora premio ad Alessandro Cappellani, chirurgo e docente universitario. “Il medico deve curare il paziente come se fosse un suo familaire“, ha detto.

Applausi anche per il bravissimo Alberto Ferro, il giovanissimo pianista di Gela impegnato in Europa, già vincitore, tra gli altri, del prestigioso premio Telekom Beethoven di Bonn.

Nel corso della cerimonia, presentata da Salvo La Rosa, ha presenziato la moglie dell’archeologo Sebastiano Tusa che ha ritirato il premio in memoria dell’assessore regionale ai Beni Culturali scomparso tragicamente in un incidente aereo a marzo di quest’anno. A Lui “instancabile studioso innamorato della bellezza”.​

Albo d’Oro

Soddisfazione per la riuscitissima serata, allietata durante la serata danzante da Cristiano Malgioglio, è stata espressa dal presidente del Nautico Giuseppe Morselli:

“onorato della presenza degli illustri ospiti che da quest’anno arricchiranno il prestigioso albo d’oro”.​

Tra i premiati delle precedenti edizioni figurano, solo per citarne alcuni, Leonardo Sciascia (1975); Ignazio Buttitta (1977); Candido Cannavò (1979); Gesualdo Bufalino (1981); Giuseppe Fava (1985, alla memoria); Matteo Collura (1990); Fortunato Pasqualino (1993); Silvana Grasso (1995); Mariella Lo Giudice (2003); Francesco Cafiso (2012); Felice Cavallaro (2014) ; Giuseppe Migliore (2017).

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