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Gela, sold out per Prometheus di Eschilo al Teatro Villa Greca

prometheus

La regia è di Daniele Salvo, la firma più prestigiosa del teatro classico nel panorama europeo

C’è grande attesa in Sicilia per l’inaugurazione del Teatro Villa Greca di Gela che sarà celebrata il 18 Agosto prossimo con la rappresentazione della Tragedia di Eschilo Prometheus per la regia di Daniele Salvo; l’evento si candida ad essere il più importante appuntamento di questa estate 2019.

Una serata storica da non perdere dunque e i siciliani lo hanno compreso pienamente, restituendo all’organizzazione di Kroma Production con la collaborazione della Pro Loco Gela, un grandioso feedback rappresentato da un sold out raggiunto in poco più di sole due settimane.

Un risultato che parla chiaro: Gela e la Sicilia chiedono eventi culturali di alto spessore e rispondono magnificamente quando accade che un privato, l’imprenditore Luigi Greca, decida di realizzare un teatro all’interno di una sua proprietà e renderlo fruibile a tutti.

Tra i protagonisti della tragedia del drammaturgo che a Gela visse i suoi ultimi anni di vita, ci sarà sicuramente l’effetto scenico della natura che con il suo tramonto sul mare di struggente bellezza, donerà un valore aggiunto all’evento che proprio al calar del sole andrà in scena come tradizione del teatro classico richiede.

Prometheus porta per la regia, la firma più prestigiosa del teatro classico nel panorama europeo, quella di Daniele Salvo che nel 2017 andò in scena su iniziativa di Michele di Dio associazione culturale DIDE e della Pro Loco Gela, con Dionysus, tratto da le Baccanti di Euripide, nell’incantevole scenario delle Mura Timoleontee di Caposoprano.

Il sacro fuoco di Prometeo

Prometeo è il ladro del sacro fuoco, nemico degli dei e odiato dagli stessi per aver donato agli uomini la luce, il fuoco che tutto improvvisamente accende.

“In una terra desolata, in un tempo mitico, in cui la realtà è dominata dai Titani – si legge in una nota del regista Daniele Salvo – in cui gli dei determinano i destini del tempo e dello spazio, Prometeo osa opporsi a Zeus, il nuovo dio assoluto.

Lo scontro fra Prometeo e Zeus è spaventoso, inimmaginabile. È una vera crisi sacrificale. Proprio come Cristo, Prometeo soffre a causa degli uomini, proprio come lui subisce una punizione esemplare ed ingiusta.

Il mito di Prometeo è filo conduttore dell’intera filosofia e cultura dell’Occidente e fissa il passaggio decisivo della preistoria umana, il momento in cui l’umanità passa dall’oscurità, dalla paura, dall’incertezza, alla luce e al futuro, alla nuova Era. Il fuoco è uno degli elementi sacri, insieme all’aria e all’acqua, ed è patrimonio esclusivo degli dei.

Solo col fuoco gli uomini divengono veramente uomini. Sino a poco prima vivevano nel buio, nell’ignoranza, nella paura. Il fuoco non ha sconfitto la morte ma ha allontanato la paura della morte. Ma la conoscenza ha un prezzo e deve passare dalla sofferenza: solo così si può progredire.

Zeus è per il radicale annientamento del genere umano, della razza degli effimeri, parassiti insignificanti, mentre Prometeo, attraverso il dono del fuoco, vuole donare loro una possibilità. Il fuoco è la scintilla divina che rende tutto possibile, che illumina la via.

Il mito di Prometeo parla di noi, della condizione umana, della sua labilità, della sua duplicità, della sua ambivalenza e ci ricorda che il senso ultimo della nostra condizione è proprio il fatto di essere effimeri. L’illusione dell’identità, l’illusione dell’Io, il desiderio di unicità, la volontà di determinare il destino, di controllare gli elementi, crollano di fronte al mondo degli dei.

La grandezza umana è risibile e certamente non si realizza attraverso la tracotanza, ma attraverso una conoscenza realistica dei confini del sapere e del potere umano.

Eschilo con grande maestria scava e illumina e passato e futuro reggono come archi di un solido ponte l’ora che scorre sulla scena.

L’umanità che si rappresenta nel Prometeo è un’umanità degradata, compromessa, e il mondo degli dei è un mondo in declino, avviato verso un’inevitabile fine. Il tiranno alla fine cadrà.

L’uomo di oggi si interroga su questioni fondamentali: esisterà un futuro per la vita umana oppure davanti a noi vi è solo una prospettiva catastrofica? Che ruolo giocheranno la scienza e la tecnologia in questa catastrofe, oggi viste esclusivamente come luce del futuro?

Quale tributo si pagherà al progresso? La perdita della memoria e dell’identità? La degradazione dei valori e la trasformazione inesorabile in consumatori/consumati?

Come si ripropone oggi, in tempi così difficili di intolleranza, razzismo e fondamentalismo, il tema del rapporto fra l’umano e divino? Prometeo è l’eroe del confine, della mediazione fra questi due mondi, così diversi. Terribile cosa è l’uomo.

Più terribile ancora il mondo degli dei

Un grande maestro diceva che i testi antichi sono come segnali provenienti da stelle luminose ormai scomparse. Attualizzare questi testi e cercare a tutti i costi un rapporto diretto è come chiudere gli occhi sulla nostra contemporaneità. In questo momento di perdita di valori e di ideali, di degradazione e superficialità assoluta, di mancanza di dei e Titani, di incolmabile tracotanza umana, è assolutamente necessario confrontarsi con la parola antica, tentare di decifrare il riverbero luminoso proveniente da quelle stelle ormai scomparse, fermarsi sul ciglio della voragine, attendere, guardare la luce e riflettere sui nostri destini futuri. Per un istante. Solo per un istante.”

Non resta altro allora che farsi conquistare dalla magia del mito che avvolge i pensieri e li conduce in un luogo sognato in cui tutto è possibile, persino un nuovo inizio dove l’inizio non è nemmeno sperato.

L’imperdibile appuntamento con la storia è fissato per il 18 Agosto prossimo alle ore 19,30 al Teatro Villa Greca in via Ettore Romagnoli a Gela, proprio al calar del sole quando il cielo e il mare diventano una tavolozza di colori, all’interno di quel dipinto tuonerà Prometeo lasciando echi di gloria e prodezze che come cerchi concentrici conquisteranno tutto. I cancelli del teatro apriranno già a partire dalle 18,30 per chi volesse con anticipo immergersi nel clima del mito e lasciarsi conquistare dall’incanto della location e magari approfittarne per immortalare un momento speciale.

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